Al momento, l’unico trattamento disponibile per la celiachia è una dieta senza glutine. Ma presto potrebbero esserci interessanti novità.

Diversi produttori di farmaci stanno attualmente conducendo studi clinici per valutare la sicurezza e l’efficacia di una serie di nuovi agenti farmacologici. Ognuno di essi ha un approccio e un meccanismo d’azione (MOA) diverso. Si spera che, inibendo un processo di questo disturbo, si possa un giorno cancellare completamente la celiachia dal lessico delle malattie autoimmuni.

Tra i candidati più promettenti dei farmaci in fase di sviluppo vi sono i seguenti.

INN-202 (Larazotide acetato)

L’Innovate Pharmaceutical’s INN-202 (larazotide acetato) è un farmaco che utilizza un potente enzima digestivo che sembra essere in grado di scomporre il glutine prima che il sistema immunitario possa reagire ad esso. I risultati della sperimentazione clinica di fase II sono stati promettenti e hanno dimostrato che il farmaco è sicuro e tollerabile. Il MOA del farmaco diminuisce la permeabilità dell’intestino, mentre tempra il movimento degli antigeni autoimmuni al suo interno.

Mentre la INN-202 può ridurre notevolmente i sintomi della celiachia, resta improbabile che una persona sia in grado di mangiare quantità illimitate di glutine: una qualche restrizione dietetica sarebbe comunque necessaria.

La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha accelerato la procedura INN-202. Gli studi clinici di fase III sono attualmente in corso. I risultati della sperimentazione potrebbero essere disponibili tra la metà e la fine del 2021.

BL-7010

BL-7010 offre un approccio completamente diverso al trattamento della celiachia. Piuttosto che mirare all’intestino o alla risposta autoimmune, BL-7010 si lega alla proteina del glutine stessa e ne inibisce la capacità di essere assorbita.

BL-7010 è un polimero non assorbente che è in grado di nascondere il glutine dagli enzimi che mirano ad abbatterlo. Ottenendo questo risultato, il sistema immunitario è meno in grado di innescare una risposta autoimmune. Il glutine legato e il farmaco verrebbero poi espulsi dal corpo nelle feci.

Dopo aver completato le prove di Fase I e II, i produttori hanno preso una strada alternativa e hanno iniziato a promuovere BL-7010 come integratore alimentare piuttosto che come farmaco. Nel gennaio 2016, l’azienda ha ricevuto l’approvazione dell’Unione Europea e sta attualmente avviando la sperimentazione dell’efficacia clinica sotto la classificazione di un dispositivo medico di classe IIb.

Conclusioni

Anche se gli studi sono promettenti, non è ancora chiaro se uno di questi farmaci arriverà sul mercato. Alla fine, ogni candidato dovrebbe rispettare tre criteri per essere considerato valido: essere facilmente somministrabile, durevole, offrire un programma di dosaggio ragionevole, essere ben tollerato e, cosa forse ancora più importante, anche economicamente accessibile.

Per questa ragione è necessario attendere ancora molte risposte. Ma con la continua ricerca e una maggiore comprensione dei meccanismi della malattia, potremmo presto accorgerci che non sarà più necessario vivere senza il glutine.