Come diagnosticare la celiachia dopo che hai già eliminato il glutine dalla tua dieta

Se avete deciso di rinunciare al glutine prima di sottoporvi al test per la celiachia, ma ora avete deciso di sottoporvi al test, il vostro medico potrebbe consigliarvi di sottoporvi ad una gluten challenge. Ciò significa che dovrete mangiare glutine… molto glutine.

In effetti, sarà come “sfidare” il vostro organismo con grossi quantitativi di glutine, da qui la definizione di “gluten challenge”.

È necessario assumere il glutine affinché i test sulla celiachia risultino precisi. Questo perché gli esami previsti – del sangue e un’endoscopia – in realtà cercano la reazione del vostro corpo al glutine.

Se non seguite una tipica dieta a base di glutine, non avrete quel tipo di reazione anche se siete celiaci. Una volta diagnosticati, i celiaci evitano di mangiare cibi col glutine e i loro anticorpi nel sangue spariscono così come i danni intestinali prodotti. Per questo motivo i test non mostreranno alcunché di significativo.

Scopo e benefici

I medici raccomandano a chiunque prenda in considerazione una dieta senza glutine di fare un test per la celiachia prima di cominciare. Ma nonostante questa raccomandazione, molte persone evitano gli esami specifici perché pensano che la nuova dieta possa comunque essergli utile a star bene e a mangiare in maniera più sana.

Purtroppo, senza i risultati dei test per la celiachia, queste persone non sapranno mai se sono a rischio di complicazioni legate a questa patologia. Parliamo soprattutto di osteoporosi e malnutrizione. In generale, è possibile evitarle seguendo una dieta rigorosamente priva di glutine, ma le persone senza una diagnosi potrebbero non essere così motivate a seguire la dieta in maniera rigorosa, proprio come fa invece un soggetto che ha già ottenuto una diagnosi positiva.

C’è un altro motivo spesso citato dalle persone che si sottopongono a una gluten challenge: fare leva sulla sfida per sollecitare anche i familiari a sottoporsi al test per la celiachia. Le attuali linee guida mediche prevedono il test per tutti i parenti stretti di un soggetto a cui sia stata diagnosticata la celiachia.

Regole per la sfida

La gluten challenge consiste nel mangiare glutine solo dopo avere evitato l’assunzione per un po’ di tempo. Qual è la durata e quanto glutine si deve assumere?

Purtroppo non esistono linee guida mediche consolidate per l’esecuzione della sfida, anche se le poche ricerche sinora effettuate in materia indicano che più lunga è la durata della sfida, più è probabile che si ottengano dei risultati accurati.

Alcuni medici dicono che mangiare un po’ di glutine ogni giorno (una fetta di pane normale o due) per una settimana o 10 giorni sia sufficiente per stimolare l’organismo a produrre anticorpi e creare il tipo di danno intestinale che lo specialista cercherà durante l’endoscopia. Gli studi però hanno dimostrato che quasi certamente questo lasso di tempo non sarà sufficiente per la creazione di danni visibili in fase di esame endoscopico.

Una ricerca pubblicata nel 2005 ha dimostrato che le sfide di tre settimane con l’equivalente di una o tre fette di pane al giorno non sono sufficienti per generare anticorpi e danni intestinali nei celiaci conclamati.

Molti medici raccomandano challenge di sei-otto settimane, in cui è necessario mangiare due fette di pane al giorno. Ma anche in questo caso, non esistono evidenze che dimostrino che tale lasso di tempo sia sufficiente.

Un’analisi dei pochi studi medici che sono stati effettuati su questo argomento indica che un numero tra il 70% e il 100% dei bambini svilupperà risultati positivi al test del sangue celiaco entro tre mesi dall’inizio della sfida. Negli adulti, invece, si scende tra il 50% e il 100%.

Sintomi

Si possono ottenere gli stessi risultati di una challenge anche in caso di ingestione involontaria e prolungata di glutine. Tuttavia, non è chiaro quanto gravi possano diventare i sintomi nel corso della sfida.

Alcune persone avvertono un ritorno dei sintomi gravi quasi immediatamente – in un giorno o due al massimo – e continuano ad averli sino a quando mantengono il glutine nella propria alimentazione. In alcuni casi il peggioramento durante la sfida è drastico. 

Altri potrebbero sentirsi peggio all’inizio della sfida, ma poi non si accorgono dei sintomi, perché continuano a mangiare glutine. Allo stesso tempo alcune persone potrebbero non notare alcun sintomo dovuto all’ingestione di glutine.

Se si riscontrano sintomi gravi, tra cui nausea e vomito, diarrea grave, vertigini o forti dolori addominali, è necessario parlare con il proprio medico per sapere se si deve continuare con  la sfida.

Alternative

Purtroppo, non c’è modo di diagnosticare definitivamente la celiachia in una persona che attualmente non mangia glutine – questo è uno dei motivi per cui i medici esortano chi sta pensando a una dieta senza glutine a sottoporsi prima ad un test.

Esistono due alternative, ma nessuna delle due vi fornirà una diagnosi certa, ma potete optare per una di esse (dopo aver consultato il vostro medico), nel caso in cui non vi serva una diagnosi ufficiale.

Se volete un’indicazione sulla possibilità di avere la celiachia potete prendere in considerazione un test genetico per la celiachia.

Questo non vi dirà se avete la celiachia (un’alta percentuale della popolazione è portatrice dei geni della celiachia), ma vi dirà se ci sono delle possibilità che l’abbiate.

Potete anche considerare di saltare la gluten challenge e il test e continuare a mangiare senza glutine. Questa è una decisione che accomuna le persone che hanno sintomi gravi riconducibili all’assunzione di glutine.

Quest’ultima scelta comporta un impegno assoluto nel seguire rigorosamente la dieta perché se avete la malattia e sgrarrate, potreste andare incontro a gravi complicazioni (tra cui ulteriori patologie autoimmuni o addirittura, anche se raramente, il cancro).