Un piccolo parassita raccapricciante potrebbe aiutarvi a tollerare di nuovo il glutine

Sembra davvero qualcosa di disgustoso: ingoiare un parassita intestinale di proposito nel tentativo di curare la propria celiachia. Ma i ricercatori in Australia stanno in realtà riscontrando risultati positivi nell’usare l’anchilostoma umano per aiutare i celiaci a tollerare di nuovo il glutine.

Non è del tutto ciò che voi potreste immaginare. Sì, la ricerca può mostrare qualche prospettiva (anche se lo studio resta estremamente sperimentale e non provato), ma è piuttosto improbabile che il vostro medico alla fine vi prescriva una fiala di larve di anchilostoma per curare la vostra malattia.

Al contrario, i ricercatori sperano di apprendere cosa esattamente permetta a questo parassita dal nome complicato di innescare cambiamenti positivi nell’intestino tenue, per poi trasformare questa conoscenza in un farmaco.

L’obiettivo finale dello studio è quello di classificare quali fattori specifici derivati dall’anchilostoma possono imitarne gli effetti biologici nei pazienti celiaci, che potrebbero essere prodotti come un farmaco a base di pillole per aumentare la tolleranza al glutine.

Cos’è un anchilostoma?

Attenzione: quanto segue è sconsigliato agli schizzinosi. Gli anchilostomi – che misurano fino a poco più di un centimetro di lunghezza e hanno bocche spalancate tipiche dei film horror – si attaccano al rivestimento del tratto intestinale e ne succhiano il sangue. Il loro ciclo di vita dura diversi anni.

Potete contrarli quando camminate a piedi nudi su un terreno che contiene feci di qualcuno con un’infezione da anchilostoma già esistente, poiché le larve dell’anchilostoma possono penetrare nella pelle umana e raggiungere il vostro tratto digestivo.

Gli anchilostomi erano un problema comune in passato, e ancora oggi infettano più di mezzo miliardo di persone in tutto il mondo, soprattutto in luoghi che hanno standard sanitari più bassi. La maggior parte delle persone che hanno l’anchilostoma non mostra alcun sintomo, ma l’anchilostoma può potenzialmente causare problemi digestivi. Infestazioni più gravi causano anemia per la perdita di sangue.

Potenziali benefici dell’anchilostoma per i celiaci

A questo punto, probabilmente state pensando “pericolo scampato!”, visto che gli anchilostomi non sono più comuni nei paesi industrializzati. Ma c’è anche un lato positivo negli anchilostomi?

A quanto pare, pare di sì. 

Alcuni scienziati ritengono che l’enorme aumento del numero di persone affette da malattie come la celiachia e le allergie potrebbe essere il risultato dell’eccessiva pulizia da cui è caratterizzata la nostra società industrializzata. Questa teoria, conosciuta come “ipotesi dell’igiene”, ipotizza che i nostri sforzi per eliminare parassiti e malattie e per proteggerci da quanti più “germi” possibili hanno di fatto portato il nostro sistema immunitario fuori strada al punto che ha iniziato ad attaccare per errore le nostre stesse cellule.

I clinici che esplorano l’uso dell’anchilostoma nella celiachia credono che introducendo l’anchilostoma nell’apparato digerente di chi ha la celiachia, sia possibile “resettare” il sistema immunitario in modo che il glutine non provochi una reazione e danni intestinali.

Ricerca sugli anchilostomi nelle fasi preliminari

Team di ricerca universitari hanno effettuato finora diversi studi che prevedono l’impianto di anchilostomi in persone affette da celiachia, ottenendo risultati diversi.

In uno studio, riportato nel PLoS One, 10 volontari celiaci sono stati intenzionalmente infettati da anchilostomi e hanno poi consumato grano per cinque giorni. 5 dei 10 hanno avuto un’infiammazione intestinale temporanea, ma dolorosa, come risultato delle loro infezioni da anchilostomi. Tuttavia, gli anchilostomi non sembravano aiutare a controllare la risposta immunitaria dei volontari quando assumevano glutine, poiché i risultati dei test indicavano un peggioramento dei danni correlati al glutine.

Anche i risultati di un altro studio, pubblicato sull’International Journal for Parasitology, sono stati misti. Il gruppo ha trovato un numero maggiore di volontari affetti da celiachia che hanno accettato di essere infettati dagli anchilostomi. Gli anchilostomi sembravano ridurre alcune infiammazioni, ma non hanno impedito l’atrofia villosa, il danno all’intestino tenue che si verifica nella celiachia.

In un terzo studio, riportato nel Journal of Allergy and Clinical Immunology, i ricercatori hanno infettato 12 adulti con 20 larve di anchilostomi ciascuno e poi li hanno nutriti con quantità crescenti di glutine, che sono culminate in tre grammi al giorno (sotto forma di 60-75 spaghetti). In quello studio, gli anchilostomi sembravano contribuire alla tolleranza al glutine. I soggetti con gli anchilostomi che hanno consumato il glutine hanno sperimentato sintomi migliorati e risultati di test medici.

Lo studio più recente, pubblicato su Scientific Reports, ha esaminato le varie specie di batteri che tipicamente vivono nel nostro intestino e ha esaminato come l’introduzione degli anchilostomi abbia influito su queste specie nelle persone affette da celiachia. Ha rilevato che l’infezione da anchilostoma sembra aiutare le persone con la celiachia a mantenere molte specie batteriche diverse nel loro intestino, anche di fronte a un challenge test del glutine.

Questa diversità batterica, dicono i ricercatori, può essere la chiave per utilizzare gli anchilostomi – o le conoscenze derivate dagli studi sugli anchilostomi – nel trattamento della celiachia. Questo concetto può avere anche implicazioni più ampie: un altro team di ricerca ha studiato i parassiti intestinali nella sclerosi multipla, un’altra malattia autoimmune, con risultati promettenti.

Conclusioni

L’uso degli anchilostomi per curare la celiachia non è un’idea tradizionale e i ricercatori non hanno ancora dimostrato che gli anchilostomi possono aiutare a prevenire o a ridurre i danni su una persona affetta da celiachia che consuma glutine.

Tuttavia, secondo alcuni medici, il prossimo passo per la ricerca è quello di esaminare come esattamente gli anchilostomi potrebbero modificare il microbioma intestinale (la composizione dei batteri che vivono nel nostro intestino). Questo approccio può aiutare i ricercatori a individuare alcune specie di batteri intestinali che hanno un impatto positivo sui sintomi celiaci e sui danni intestinali.

In definitiva, i ricercatori non si aspettano di infettare ogni persona affetta da celiachia con la propria colonia di anchilostomi, ma di determinare cosa permette agli anchilostomi di portare a una migliore tolleranza al glutine nei celiaci e ad influire sul sistema immunitario, usando queste informazioni per creare trattamenti migliori per la malattia.

Fino ad allora, tuttavia, il trattamento più efficace per la celiachia continua ad essere la dieta senza glutine.