Cosa aspettarsi quando ci si sottopone a questo test

L’endoscopia capsulare è una procedura diagnostica in cui si ingerisce una microcamera incapsulata in modo che le immagini dell’esofago, dello stomaco e dell’intestino tenue possano essere prese mentre il dispositivo passa attraverso il tratto gastrointestinale (GI). Tradizionalmente i medici usano l’endoscopia – una procedura in cui si inserisce un camera flessibile lungo la gola – per diagnosticare i disturbi dell’apparato gastrointestinale superiore. Ma l’endoscopia capsulare ha guadagnato sempre più spazio perché è indolore, è minimamente invasiva e non richiede l’anestesia. Inoltre, permette al medico di visualizzare l’intera lunghezza dell’intestino tenue, non solo il primo tratto.

Scopo del test

L’endoscopia capsulare viene utilizzata per esaminare parti del tratto gastrointestinale che non possono essere viste con altri tipi di endoscopia. 

La capsula monouso, spesso chiamata “pill-cam”, ha all’incirca le dimensioni di una compressa di vitamine di grandi dimensioni e consente di navigare nel tratto gastrointestinale meglio che con una telecamera endoscopica tradizionale. All’interno dell’unità autonoma c’è una videocamera miniaturizzata programmata per scattare da due a 18 immagini al secondo, che alla fine vengono trasmesse all’apparecchiatura del sensore. (una normale videocamera scatta tra le 24 e le 25 immagini al secondo). All’interno dell’unità si trovano anche una o più piccole luci a LED, un trasmettitore radio e una fonte di alimentazione di otto ore.

Questo test è tipicamente usato quando si sospetta una malattia dell’intestino tenue o per individuare la posizione di sanguinamenti, infiammazioni o altri tipi di danno interno.

Alcuni dei motivi per cui si può usare l’endoscopia capsulare:

Dolore addominale inspiegabile

Emorragia gastrointestinale inspiegabile

Carenza di ferro (a volte causata da emorragia gastrointestinale)

Screening per tumori, polipi o ulcere

Diagnosi della celiachia associata all’intolleranza al glutine

Diagnosi della malattia di Crohn, una forma di malattia infiammatoria intestinale (IBD)

Follow up sui test di imaging, come una radiografia o una risonanza magnetica (RM), che non forniscono prove chiare o conclusive di un disturbo del tratto gastrointestinale

L’endoscopia capsulare è tipicamente utilizzata per indagare sulla perdita di sangue solo dopo che l’endoscopia o la colonscopia non sono riuscite ad individuare la fonte dell’emorragia. Circa il 5% degli episodi di sanguinamento inspiegabili deriva dall’intestino tenue, il più delle volte da piccole lesioni vascolari note come angiectasie.

A differenza dell’endoscopia o della colonscopia, che possono essere utilizzate per rimuovere i polipi (polipectomia), l’endoscopia capsulare può essere utilizzata solo per la diagnosi visiva, non per il trattamento.

Precisione

L’accuratezza dell’endoscopia capsulare può variare in base allo scopo dell’indagine e al dispositivo utilizzato (attualmente esistono tre sistemi di endoscopia capsulare approvati). Secondo uno studio del 2015 condotto in Belgio, l’endoscopia capsulare è in grado di diagnosticare correttamente il sanguinamento attivo nell’intestino tenue in circa il 58%-93% dei casi.

Quando viene utilizzata per diagnosticare la malattia di Crohn, l’endoscopia capsulare è considerata superiore nel rilevare le lesioni infiammatorie precoci rispetto a tutte gli altri sistemi. Risulta essere il 26% più accurata di una radiografia, il 16% di uno studio al bario, il 25% della colonscopia e il 21% di una tomografia computerizzata (TC).

Allo stesso tempo lo studio suggerisce che l’endoscopia capsulare è tra l’83% e l’89% più accurata nel rilevare correttamente la celiachia, anche se una biopsia è sempre necessaria per una diagnosi definitiva.

Tuttavia, poiché la videocamera viene semplicemente ingoiata e permette di farsi strada da sola attraverso il sistema, questa tecnica di visualizzazione è passiva. Anche se la procedura ha maggiori probabilità di individuare un disturbo intestinale, l’immagine può essere fugace o oscurata, il che può influenzare le conclusioni che si possono trarre dal test.

Rischi e controindicazioni

L’endoscopia capsulare è considerata un metodo sicuro per diagnosticare direttamente le emorragie e altri disturbi gastrointestinali non identificati con mezzi indiretti.

C’è la possibilità, seppur minima, che la capsula possa rimanere “bloccata” nel tratto digestivo (ad esempio in una tasca intestinale causata da una malattia diverticolare).

Esiste anche un rischio di emorragia, in particolare se la capsula transita attraverso un passaggio stretto (stenosi) in cui vi è un’infiammazione o un danno tissutale.

Benchè l’ostruzione intestinale con l’endoscopia capsulare sia rara, un purgante emolliente come il glicole polipropilenico può essere usato per facilitare il passaggio della capsula, se necessario. Meno comunemente, una procedura nota come enteroscopia a doppio palloncino (in cui due palloncini si gonfiano e si sgonfiano alternativamente) può guidare delicatamente la capsula oltre il sito dell’ostruzione. In rari casi, può essere necessario un intervento chirurgico.

L’endoscopia capsulare è controindicata nelle persone con problemi di ostruzione intestinale noti. Deve essere usata con cautela in tutte le persone che sono a rischio di ostruzione, comprese quelle con disturbi della deglutizione (disfagia), che sono incinte o che hanno un pacemaker o un altro dispositivo cardiaco impiantato.

Prima del test

L’endoscopia capsulare non richiede l’anestesia. Detto questo, richiede una preparazione simile a quella utilizzata per una procedura endoscopica tradizionale.

Tempistica

La procedura di endoscopia capsulare richiede un digiuno notturno ed è quindi sempre programmata di prima mattina. Dopo l’applicazione del sensore e l’inghiottimento della pill-cam, il reperimento delle immagini continuerà automaticamente durante il corso della giornata. Il test è completo quando la pill-cam viene evacuata tramite feci o dopo otto ore, a seconda di quale dei due casi si verifica per primo.

Luogo del test

L’endoscopia capsulare può essere eseguita presso uno studio di gastroenterologia, un’unità di procedure gastroenterologiche di un ospedale o un centro endoscopico indipendente disponibile in alcune città.

Cosa indossare

Otto sensori adesivi dovranno essere posizionati su parti dell’addome. Per ridurre il sudore e facilitare l’applicazione, indossate una maglietta di cotone leggera e non aderente. Poiché i sensori trasmetteranno a una cintura sensore o a un registratore di dati che dovrete indossare intorno alla vita (o sopra la spalla con una fondina), scegliete una maglietta che sia abbastanza lunga da raggiungere almeno il livello dell’anca e che non tenda a sollevarsi. L’abbigliamento dovrebbe essere scelto tenendo conto non si avrà la possibilità di cambiarsi per almeno otto ore, in quanto l’attrezzatura dovrà rimanere al suo posto fino alla fine del test.

Cibo e bevande

Dovrete smettere di mangiare e bere almeno 12 ore prima dell’intervento. Questo aiuta a migliorare la qualità dell’immagine mentre la pill-cam si fa strada nel tratto digestivo.

In generale, è necessario smettere di mangiare cibi solidi verso mezzogiorno del giorno prima dell’esame. Fino alle 22 è possibile consumare liquidi, come acqua, caffè, tè, brodo trasparente, gelatina. Evitare il latte o qualsiasi liquido o gelatina che sia rosso o viola (questi alimenti potrebbero essere registrati sulla camera e apparire come sangue).

Alcuni medici possono consigliare di assumere 300 ml di liquido di magnesio citrato (si tratta di un prodotto da banco che può aiutare a eliminare delicatamente le feci dal corpo) alle 19.Assicuratevi di ottenere la formulazione di colore chiaro (limone-lime), piuttosto che quella rossa (al gusto di ciliegia).

Dalle 22 fino all’assunzione della pill-cam il giorno successivo è necessario interrompere l’assunzione di qualsiasi liquido, compresa l’acqua. Le altre restrizioni alimentari dovrebbero continuare per tutta la durata del test.

Farmaci

Anche l’assunzione di alcuni farmaci dovrà essere interrotta prima della procedura di endoscopia capsulare. Tra questi ci sono gli integratori di ferro o qualsiasi multivitaminico contenente ferro. Il ferro non solo può macchiare le pareti dell’intestino, ma può rendere molto più difficile il passaggio della capsula.

Per questo motivo è necessario interrompere l’assunzione di integratori contenenti ferro da tre a quattro giorni prima dell’esame. Potrebbe essere consigliabile evitare l’esercizio fisico intenso un giorno prima dell’esame in quanto potrebbe rallentare la peristalsi, la contrazione ritmica del tessuto gastrointestinale.

Anche l’assunzione di Pepto-Bismol (subsalicilato di bismuto) dev’essere interrotta tre o quattro giorni prima perché anche questa sostanza potrebbe influire sulla peristalsi e lasciare depositi di colore scuro.

Mentre gli anticoagulanti e l’aspirina sono in genere evitati prima dell’endoscopia tradizionale (a causa del rischio di emorragie), non rappresentano un rischio per l’endoscopia capsulare.

Infine, se si usano farmaci per malattie croniche, potrebbe essere necessario ritardare la loro assunzione fino a due ore dopo l’ingestione della pill-cam. Parlate con il vostro medico per concordare gli accorgimenti più appropriati in modo da non perdere completamente la dose giornaliera.

Cosa portare

Assicuratevi di portare all’appuntamento la vostra carta d’identità e la tessera sanitaria. Se dovete ritardare l’assunzione di certi farmaci e non avete intenzione di tornare a casa dopo l’inizio del test, assicuratevi di portarli con voi.

Costi e assicurazione sanitaria

A seconda del luogo in cui si vive, l’endoscopia capsulare può costare da 1.000 a 2.000 euro. Ciò rappresenta comunque un risparmio dai 750 ai 1.000 euro rispetto all’endoscopia tradizionale.

Per il test è necessaria una pre-autorizzazione assicurativa. In definitiva, la decisione di autorizzare si basa sulle linee guida di trattamento prescritte e sul codice diagnostico ICD-10 associato. In alcuni casi l’endoscopia capsulare può essere approvata solo dopo l’esecuzione dell’endoscopia tradizionale.

Chiamate il vostro rappresentante dell’assicurazione sanitaria per capire cosa prevedano le linee guida della vostra polizza. Se la procedura viene negata, il vostro medico potrebbe essere in grado di fornire ulteriori informazioni sul motivo per cui la procedura risulti essenziale. Purtroppo, il risparmio sui costi non è di solito un fattore che viene preso in considerazione.

Se non siete assicurati o non potete permettervi i costi del ticket o della coassicurazione, cercate in giro il prezzo migliore. I centri di endoscopia indipendenti possono offrire soluzioni più economiche. Chiedete se esistano opzioni di pagamento mensile o uno sconto in caso di pagamento anticipato.

Altre considerazioni

Se siete particolarmente pelosi, vi può essere chiesto di radervi parti del torace e dell’addome per fissare i sensori. Facendo questo in anticipo, risparmierete tempo presso lo studio medico.

Anche se l’attrezzatura può essere ingombrante, alcune persone scelgono di lavorare o di continuare la loro normale routine quotidiana durante il test. Altri rimangono a casa. Anche se la cintura e il registratore di dati sono portatili, non sono occultabili.

Durante il test

L’endoscopia capsulare è una procedura relativamente semplice. La preparazione avviene nello studio del medico o in un centro medico. Il resto dell’esame continua durante la giornata.

Pre-Test

Dopo aver compilato un modulo con i dati del vostri documento d’identità e quelli dell’assicurazione sanitaria, sarete condotti da un medico o da un tecnico endoscopico nella sala in cui verrà effettuato l’esame. Una volta tolti gli indumenti vi  verranno applicati i sensori, ognuno dei quali contiene un’antenna e dei lunghi cavi. La cintura del sensore sarà legata in vita sopra la maglietta; se si utilizza un dispositivo di registrazione separato, sarà appesa alla spalla con una cinghia. I fili saranno poi attaccati a un’unità separata fornita. Sarà quindi possibile sostituire la maglietta.

Una volta che tutto l’apparecchiatura sarà sistemata e controllata, inghiottirete la pill-cam con un po’ d’acqua. Non dovreste essere più in grado di sentire la pill-camera da quel momento in poi.

In totale i preparativi dureranno circa 15 minuti, salvo ritardi. Siete quindi liberi di lasciare lo studio medico, guidare e persino tornare al lavoro, se necessario. Dovrete evitare qualsiasi attività fisica intensa e seguire le linee guida dietetiche specifiche per tutta la giornata.

Durante tutto il test

L’imaging effettivo inizia nel momento in cui si ingoia la pillola. La videocamera “trasmette” le immagini ai sensori e i segnali vengono inviati alla cinghia o al dispositivo di registrazione (senza fili o tramite cavi).

Le istruzioni possono variare, ma in genere è possibile riprendere i farmaci dopo due ore dall’inizio del test. Vi sarà anche permesso di consumare liquidi chiari, incluso il brodo o una bevanda sportiva di colore chiaro. Dopo quattro ore, di solito vi sarà permesso di consumare un pranzo leggero o almeno uno spuntino. Dopodichè il medico vi chiederà di continuare con una dieta liquida fino a quando non evacuerete la pill-cam in bagno o non raggiungerete le otto ore. Quando questo accade, il test è terminato.

Post-Test

La pill-cam è monouso e può essere scaricata nel water. È quindi possibile rimuovere i cerotti, la cintura e il registratore di dati.

Potete tornare alla vostra normale routine e alla vostra dieta, a meno che il vostro medico non vi dica altrimenti. La mattina dopo aver fatto il test dovrete restituire l’apparecchiatura allo studio medico in modo che le immagini possano essere scaricate e analizzate da un gastroenterologo. I risultati del test sono di solito disponibili entro una settimana.

Dopo il test

Alcune persone possono impiegare ore o giorni per evacuare la pill-cam; la maggior parte delle persone ci riesce in 24 – 72 ore. Se dopo due settimane non riuscite a riconoscere la pill-cam nelle vostre feci, chiamate il vostro medico. Potrebbe essere necessaria una radiografia per vedere se il dispositivo si rimasto bloccato da qualche parte nel tratto digestivo.

Alcune persone possono soffrire di stitichezza dopo l’intervento, ma il problema di solito si risolve in un paio di giorni. Per aiutare a normalizzare il transito intestinale, e consigliato bere molti liquidi e aumentare l’assunzione di fibre insolubili. Se necessario e se la stitichezza persiste, parlate con il vostro medico per l’utilizzo di un lassativo da banco.

Mentre le ostruzioni o le lesioni intestinali sono fenomeni rari, chiamate il medico se si verificano dolori addominali, emorragie, febbre, gonfiore, o si è in grado di espellere i gas intestinali.

Interpretazione dei risultati

Il referto per una endoscopia capsulare è più o meno lo stesso di un tradizionale referto endoscopico. Conterrà infatti un elenco di risultati normali e anormali, insieme ad alcune interpretazioni preliminari.

Comprenderà anche i dettagli sulla preparazione intestinale, la qualità della preparazione intestinale, l’estensione e la completezza dell’esame, i risultati pertinenti e i cosiddetti “negativi pertinenti” (risultati attesi che il paziente nega di avere).

Mentre alcuni risultati possono essere facilmente osservati, come ad esempio sanguinamenti o rigidità, altri possono essere ambigui.

Di per sé, l’endoscopia capsulare non è intrinsecamente diagnostica, ma spesso può essere utilizzata assieme ad altre valutazioni per giungere a una diagnosi definitiva. Se non si raggiunge una diagnosi definitiva, può essere necessaria un’ulteriore valutazione o una revisione dei risultati da parte di altri specialisti.

Follow-Up

In caso di risultati anomali, può essere necessario un follow-up. Mentre alcuni di essi, come un sanguinamento o un’ostruzione, possono essere utilizzati per orientare il trattamento, altri possono richiedere ulteriori indagini date le limitazioni legate a delle immagini di questo tipo.

Un esempio in tal senso è il rilevamento di polipi durante la procedura. Mentre alcune caratteristiche di un polipo possono orientare verso la diagnosi di un tumore (tra cui una dimensione maggiore e un aumento della vascolarizzazione), una procedura endoscopica chiamata esofagogastroduodenoscopia (EGD) può essere necessaria per rimuovere e diagnosticare definitivamente la crescita in laboratorio. D’altra parte, in crescite che sono coerenti con una condizione tumorale (tra cui il sanguinamento, i cluster di crescita, e una struttura irregolare e non incapsulata) possono richiedere un intervento chirurgico laparoscopico o aperto.

Allo stesso modo, mentre alcuni disturbi come la celiachia possono essere trattati presumibilmente sulla base dei risultati visivi, molti medici insisteranno per ottenere un campione di tessuto in modo che la malattia possa essere tipizzata e trattata in modo appropriato.

In alcuni casi può essere necessario ripetere il test per ottenere immagini migliori, soprattutto se i sintomi persistono nonostante un risultato negativo. Uno studio retrospettivo condotto nel 2010, che ha valutato 82 persone che hanno subito più di una procedura endoscopica in capsula, ha concluso che un test ripetuto ha prodotto un cambiamento nel trattamento nel 39% dei casi. Inoltre, quasi la metà delle persone che hanno avuto un primo test incompleto (10 su 22) ha avuto un risultato anomalo nel secondo.

Conclusioni

Per quanto possa essere uno strumento prezioso, l’endoscopia capsulare, non è infallibile. Un test può essere facilmente compromesso se non si seguono la preparazione intestinale e le istruzioni dietetiche. Secondo uno studio condotto in Canada, possono verificarsi anche difetti tecnici, che interessano ben l’8,5% di tutte le procedure.

In caso di malfunzionamento dell’apparecchiatura, chiedete una copia del referto endoscopico e informate la vostra assicurazione sanitaria in modo da non incorrere in una doppia fatturazione quando il test verrà ripetuto.

Se il test non rivela alcun risultato insolito, ma si riscontrano comunque dei sintomi, non esitate a chiedere un secondo parere. A volte avere un altro paio d’occhi può essere utile a portare alla luce nuovi spunti utili all’indagine medica. Di solito è possibile chiedere che il referto venga inoltrato per via elettronica corredato di filmato completo in formato digitale.