Molte persone a cui è stata recentemente diagnosticata la celiachia scoprono di essere carenti di vitamina D, un nutriente fondamentale sia per la salute delle ossa che per la forza complessiva del sistema immunitario. Ma questa carenza non è limitata ai casi di diagnosi recente. Pare infatti essere comune negli adulti e nei bambini a cui è stata diagnosticata la celiachia da qualche tempo e che rispettano rigorosamente una dieta senza glutine.

La ricerca mostra che la carenza di vitamina D si verifica nel 64% degli uomini e nel 71% delle donne con celiachia. Il problema è quindi estremamente comune nei celiaci, ma comunque diffuso anche nella popolazione generale.

Il problema per i celiaci potrebbe essere il malassorbimento o la mancanza di esposizione al sole e di un adeguato apporto a livello dietetico. Entrambi questi fattori possono essere amplificati dal fatto che, a differenza di molti prodotti convenzionali contenenti glutine, gli alimenti senza glutine non sono generalmente arricchiti con vitamine e minerali extra.

Indipendentemente dalle ragioni, dovreste considerare di sottoporvi a un test per determinare il vostro livello di vitamina D e, nel caso in cui questo risultasse basso, dovreste parlarne con il vostro medico.

Carenza di vitamina D legata al malassorbimento

Nei pazienti celiaci che non hanno ancora iniziato una dieta senza glutine, e in alcuni pazienti che non si attengono alla dieta, l’atrofia villosa causa malassorbimento, il che significa semplicemente che non si ha assorbimento della vitamina D e degli altri nutrienti presenti nei cibi e negli integratori che si stanno consumando.

La carenza di vitamina D porta anche a carenza di calcio perché sono necessari livelli adeguati di  questa vitamina per assorbire il calcio presente negli alimenti. Naturalmente, molti celiaci evitano i latticini a causa dell’intolleranza al lattosio, il che significa che non hanno un apporto di calcio adeguato nella loro dieta.

I sintomi includono ossa fragili e osteoporosi

La maggior parte dei casi di persone con carenza di vitamina D non presenta sintomi evidenti, quindi probabilmente non vi accorgerete del problema.

Una grave carenza di vitamina D può causare malattie ossee come il rachitismo nei bambini e l’osteomalacia negli adulti. Nel rachitismo le ossa di un bambino non si sviluppano correttamente e le braccia e le gambe del bambino spesso si piegano. Nell’osteomalacia, invece, viene compromessa la struttura ossea con conseguente dolore e ossa molli.

L’osteoporosi provoca anche un indebolimento delle ossa e può portare a fratture. Le persone affette da celiachia sono ad alto rischio di osteoporosi.

La carenza di vitamina D può anche causare dolore e debolezza muscolare e questi sintomi possono essere più comuni dei problemi alle ossa. Le persone con celiachia spesso riferiscono di dolori muscolari e articolari quando hanno consumato glutine, quindi potrebbe essere difficile capire se il vostro caso particolare sia legato a un’esposizione accidentale al glutine o a qualcos’altro.

La ricerca ha messo in relazione i livelli di vitamina D con il cancro e le malattie autoimmuni

Sebbene il collegamento non sia ancora stato provato, gli esperti hanno collegato livelli bassi di vitamina D ad un aumento dei rischi per tutta una serie di condizioni, come il cancro al colon, il cancro al seno, il cancro alla prostata, l’ipertensione e le malattie autoimmuni.

Gli studi anche hanno dimostrato che le persone che vivono a latitudini più elevate, dove c’è meno luce solare, sperimentano tassi più elevati di diabete di tipo 1, sclerosi multipla e artrite reumatoide. Non ci sono anche qui segni di correlazione univoci, ma anche in questi casi si esortano i pazienti a integrare la vitamina D.

Uno studio che ha esaminato i livelli di vitamina D nelle persone affette da celiachia ha rilevato che il 25% sono risultate carenti e che i livelli insufficienti di vitamina D aumentano il rischio di psoriasi autoimmune della pelle, collegata al consumo di glutine. Ma lo stesso studio non ha però rilevato che livelli bassi di vitamina D rendano le persone con celiachia più vulnerabili alle altre malattie autoimmuni.

Possono essere necessarie dosi elevate per ripristinare i livelli normali

Gli scienziati non sono d’accordo su quale dovrebbe essere il vostro livello ottimale di vitamina D, ma un livello inferiore a 20 ng/mL è considerato scarso, mentre un livello tra 20 ng/mL e 29 ng/mL è insufficiente. Alcuni esperti ritengono che il range ideale sia tra 50 e 60 ng/mL.

Se vi è appena stata diagnosticata la celiachia e ulteriori test dimostrano che siete carenti di vitamina D, il vostro medico può consigliarvi di assumere dosi molto elevate per aumentare rapidamente il vostro livello. Tuttavia, non dovreste mai assumere dosi elevate senza un attento monitoraggio da parte del vostro medico per evitare sovradosaggi.

Sono stati fissati i limiti massimi di sicurezza in 2.000 UI/giorno, anche se questo può cambiare in futuro con ulteriori ricerche. Il quantitativo giornaliero consigliato negli Stati Uniti è di 400 UI.

È possibile sottoporsi a test per la vitamina D senza coinvolgere il proprio medico attraverso gruppi no-profit dedicati al miglioramento della ricerca e alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui benefici della vitamina D. Se scegliete questa via dovreste comunque seguire le indicazioni del vostro medico prima di decidere di assumere dosi elevate di integratori.

Conclusioni

Se il vostro medico non pensa che abbiate bisogno di integratori per aumentare il vostro livello di vitamina D, potete anche cercare di sopperire attraverso la vostra dieta – il pesce grasso e i latticini arricchiti con vitamina D sono delle buone scelte in tal senso. E l’esposizione al sole resta sempre un’ottima opzione. 

Se trascorrete regolarmente circa 20-30 minuti sotto il sole (più a lungo se avete la pelle scura) con esposizione della gran parte della vostra pelle durante i mesi primaverili, estivi e autunnali, potete generare una significativa quantità di vitamina D. Basta fare attenzione per evitare scottature perché questo espone a rischio di cancro alla pelle senza peraltro fornire alcun beneficio aggiuntivo.

Anche se non potete mangiare latticini, potete cercare cibi ad alto contenuto di calcio, come il succo d’arancia e il salmone in scatola, e incorporarli nella vostra dieta.