Il sistema immunitario svolge un ruolo importante in diversi modi

La celiachia e la sensibilità al glutine non celiaca comportano due diverse risposte alla proteina del glutine, che si trova nel grano, nell’orzo e nella segale. Tuttavia, i sintomi di entrambi i disturbi sono molto simili o addirittura quasi identici, il che rende quasi impossibile determinare senza l’uso di test medici quale delle due si potrebbe avere.

Celiachia

La celiachia si verifica quando il glutine stimola il sistema immunitario ad attaccare il rivestimento dell’intestino tenue. Il danno intestinale che ne risulta, chiamato atrofia villosa, può causare malnutrizione e disturbi come l’osteoporosi e, in rari casi, il cancro.

Si ritiene che la celiachia colpisca ben 3,2 milioni di americani. Di questi si stima che 2,5 milioni di casi non siano ancora stati diagnosticati.

La celiachia è di natura autoimmune, il che significa che il glutine non causa direttamente il danno, ma che è invece la reazione del sistema immunitario alla proteina del glutine a stimolare i globuli bianchi ad attaccare erroneamente il rivestimento intestinale.

La celiachia è anche associata ad altre malattie autoimmuni, tra cui quelle della tiroide e il diabete di tipo 1.

Sensibilità al glutine non celiaca

La sensibilità al glutine, nota anche come sensibilità al glutine non celiaca o talvolta intolleranza al glutine, è stata riconosciuta solo di recente dalla comunità medica come un disturbo a sé stante e ci sono ancora polemiche al riguardo. Non tutti i medici concordano sulla sua esistenza e sono ancora poche le ricerche sulle cause, i sintomi e gli effetti.

Un team di ricercatori americani ha avanzato nel 2011 l’ipotesi, ancora da confermare, che la sensibilità al glutine comporti una reazione del sistema immunitario diversa dalla celiachia.

Il team ipotizza che una persona con sensibilità al glutine subisca una reazione diretta al glutine. In quanto tale, il corpo vede la proteina come un invasore e la combatte con l’infiammazione sia all’interno che all’esterno del tratto digestivo.

Con la celiachia, il vostro sistema immunitario non monta un attacco diretto contro il glutine. Al contrario, l’ingestione di glutine innesca il sistema immunitario ad attaccare i propri tessuti, cioè quelli dell’intestino.

Non è ancora chiaro se la sensibilità al glutine aumenta il rischio per altri disturbi, compresi quelli autoimmuni. Alcuni ricercatori ritengono che sia così, altri affermano il contrario. Non è nemmeno chiaro se danneggi fisicamente gli organi o altri tessuti o se causi semplicemente dei sintomi senza subire danni.

Non è ancora chiaro anche quante persone possono soffrire di sensibilità al glutine. Il team di ricercato sostiene che questo disturbo colpisca dal 6 al 7 per cento della popolazione (circa 1 persona su 5), ma altri ricercatori indicano un numero molto più alto – fino al 50 per cento della popolazione.

Differenziare le malattie

Poiché non tutti i medici sono d’accordo sul fatto che la sensibilità al glutine esiste, non c’è ancora un consenso su come testarla. Tuttavia, in uno studio pubblicato nel febbraio 2012, un team di ricercatori ha raccomandato un algoritmo diagnostico in grado di determinare se si ha l’una o l’altra.

In particolare, secondo l’algoritmo da loro suggerito, sarebbe possibile escludere la celiachia attraverso esami del sangue specifici. Se questi sono negativi, si potrebbe poi procedere con l’eliminazione del dalla dieta per vedere se si verifica un attenuamento dei sintomi, per poi “sfidare” il glutine o reintrodurlo nella dieta, analizzando se i sintomi ritornano.

Secondo la teoria, se si verificano dei sintomi quando la dieta contiene glutine, ma tali sintomi si attenuano quando si segue la dieta senza glutine, si avrebbe una diagnosi di sensibilità al glutine.