La meditazione è ampiamente raccomandata come pratica per la salute, ed a buon motivo. Questa pratica, infatti, arreca molti benefici, dalla riduzione dei sintomi dello stress all’alleviamento dei disturbi fisici come il mal di testa, e persino al miglioramento dell’immunità alle malattie.

Visti i benefici per la salute, considerato il fatto che sia gratuita e che richieda solo cinque minuti, è facile capire perché la meditazione sia divenuta un complemento comune della medicina convenzionale.

Concetti di base della meditazione

Anche se può essere praticata in modi diversi, vi sono alcuni fili comuni che attraversano tutte le tecniche di meditazione:

Concentrare la mente: il fatto che la meditazione faccia diventare la mente “silenziosa” è un malinteso piuttosto comune; in realtà, la mente è sempre attiva. Anche se i vostri pensieri potrebbero non essere così rapidi, è perfettamente normale che la vostra mente sia attiva anche quando meditate. La chiave risiede nel prendere nota di questo fatto con compassione, riportando l’attenzione sul respiro ogni volta che sia possibile. La meditazione è come addestrare un cucciolo a sedersi: la mente è il cucciolo, il respiro è l’addestratore. 

Essere nel presente: piuttosto che concentrarsi sul passato o sul futuro, tutte le pratiche meditative prevedono una concentrazione sul presente. Essere nel presente significa sperimentare ogni momento, lasciarlo andare, e poi sperimentare il successivo. Focalizzarsi sul “qui e ora” richiede pratica, poiché molti di noi vivono la maggior parte della propria vita pensando al futuro o rimuginando sul passato.

Stato di coscienza alterato: con il tempo, il mantenimento di una mente tranquilla e la concentrazione sul presente possono portare ad un livello di coscienza alterato che non è uno stato di sonno, ma non è nemmeno uno stato di veglia medio. La meditazione aumenta l’attività cerebrale in un’area del cervello associata alla felicità e a pensieri ed emozioni positive, e alcune ricerche dimostrano come la pratica regolare porti a prolungati cambiamenti positivi in queste aree.

Tecniche di meditazione

I ricercatori generalmente classificano le tecniche di meditazione in due diverse categorie: concentrative e non concentrative. Le tecniche concentrative implicano la messa a fuoco di un particolare oggetto che è generalmente al di fuori di sé, come la fiamma di una candela, il suono di uno strumento, o un mantra. La meditazione non concentrativa, invece, può includere un’attenzione più ampia, rivolta ad esempio ai suoni nel proprio ambiente, agli stati interni del corpo, ed anche al proprio respiro. Considerate anche che ci possa essere una sovrapposizione di queste tecniche: la meditazione può essere sia concentrativa che non concentrativa.

Ci sono molti modi diversi per meditare. Pensate alle seguenti categorie di tecniche di meditazione non tanto come ad un elenco esaustivo, quanto ad un punto di partenza per comprendere le diverse pratiche e le differenze tra alcune delle principali.

Meditazione di base

Si tratta di sedersi in una posizione comoda e di usare il proprio respiro come punto focale. Se vi sentiste distratti da altri pensieri o vedeste che la vostra mente inizia a vagare, reindirizzate delicatamente la vostra attenzione verso i vostri respiri.

Meditazione focalizzata

Tramite la meditazione focalizzata ci si concentra intenzionalmente su qualcosa senza convogliarvi i propri pensieri. Si può puntare su qualcosa di visivo, come una statua, su qualcosa di uditivo, come un metronomo o una registrazione delle onde del mare, su qualcosa di costante, come il proprio respiro, o su un semplice concetto, come “compassione incondizionata”.

Per alcuni questo approccio è più facile da mettere in atto rispetto al concentrarsi sul nulla, ma l’idea è fondamentalmente la stessa: rimanere nel momento presente, aggirare il flusso costante di pensieri della propria mente cosciente, e lasciarsi scivolare in uno stato di coscienza alterato.

Meditazione orientata sull’attività

La meditazione orientata sull’attività combina la meditazione con un’attività che potreste aver già sperimentato o con nuove attività che vi aiutino a concentrarvi sul presente. Attraverso questo tipo di meditazione vi impegnate in un’attività ripetitiva o in un’attività che vi consente di entrare “nella zona” e sperimentare il “flusso”. Anche questo tipo di pratica calma la mente e permette al proprio cervello di spostarsi.

Meditazione della consapevolezza

La consapevolezza può essere una forma meditativa che, come la meditazione orientata sull’attività, non ha l’aspetto della meditazione. La consapevolezza consiste semplicemente nel rimanere nel momento presente piuttosto che pensare al futuro o al passato. Ed anche solo questo può essere più difficile di quanto sembri! Concentrarsi sulle sensazioni che si provano nel proprio corpo è un modo per rimanere “nel momento”. Focalizzarsi sulle emozioni e su dove le si sentano nel proprio corpo (senza esaminare il perché, ma solo vivendole) è un’altra cosa.

Meditazione spirituale

Anche se la meditazione non è una specifica prerogativa religiosa, può comunque essere anche una pratica spirituale. Si può meditare su una domanda particolare fino a quando non arriva una risposta, o meditare per schiarirsi la mente ed accettare qualsiasi cosa accada quel giorno. Molte persone praticano anche la meditazione kundalini per la connessione tra corpo e mente.

ConclusioniQualunque sia il metodo scelto, tenete presente che una pratica costante (anche solo per tranquillizzare la mente per cinque minuti al giorno) è più utile di sessioni più lunghe ma poco frequenti. Alla fine dei conti, la migliore tecnica di meditazione che vi aiuterà ad ottenere i benefici più positivi è quella a cui riuscirete ad attenervi