L’epilessia è un disturbo caratterizzato da distorsioni sensoriali, convulsioni e persino perdita di coscienza. Colpisce circa 3,4 milioni di persone in tutto il mondo e si ritiene che sia principalmente legata a fattori genetici.

Anche se il trattamento dell’epilessia comporta tipicamente l’uso di farmaci e persino la chirurgia, alcune evidenze hanno suggerito che le persone che vi sono affette possono vedere un miglioramento significativo dei propri sintomi aderendo ad una dieta senza glutine.

Il legame tra epilessia e sensibilità al glutine

La ricerca ha dimostrato che la celiachia (un disturbo autoimmune che causa la sensibilità al glutine) viene diagnosticata in misura significativamente maggiore nelle persone affette da epilessia rispetto alla popolazione generale. Questo ha portato alcuni ricercatori a indagare se la reazione immunitaria causi o contribuisca allo sviluppo di crisi epilettiche.

Uno studio che ha esaminato il tasso di epilessia nelle persone affette da celiachia, ha scoperto che, rispetto alla popolazione generale, la celiachia è oltre 2 volte più diffusa nei pazienti con diagnosi di epilessia. Altri studi hanno poi confermato tassi di celiachia dal 4% al 6% nelle persone con epilessia.

Se da un lato ciò può suggerire che la sensibilità al glutine inneschi in qualche modo un attacco epilettico, dall’altro rimane una teoria difficile da comprovare, perché attualmente non esiste una valutazione standard per la sensibilità al glutine non celiaca. Senza questa valutazione, possiamo solo ipotizzare il legame e/o i meccanismi che portano a tale presunto effetto.

Diete senza glutine nei bambini affetti da epilessia

Nonostante la scarsità di ricerche, sono numerose le prove aneddotiche su individui epilettici che si sono completamente ripresi dopo aver adottato una dieta senza glutine. Ciò si è particolarmente verificato nei casi che coinvolgono i bambini più piccoli, dove si ritiene che l’assenza di glutine fornisca un miglior controllo delle crisi epilettiche rispetto ai farmaci per l’epilessia.

Ma anche questo è un dato incerto. Quello che sappiamo è che le crisi epilettiche spesso diminuiscono di frequenza o si arrestano completamente con il passare del tempo, soprattutto se una persona è stata diagnosticata nella prima infanzia. Può quindi essere possibile che il controllo delle crisi epilettiche sia stato più il risultato della diagnosi precoce che della dieta stessa.

Epilessia e calcificazione cerebrale

Se esistesse davvero un legame tra l’epilessia e la celiachia, presupporrebbe che una di queste condizioni inneschi o aggravi l’altra.

Sulla base di questo modello, alcuni ricercatori hanno proposto che la carenza di vitamine causata dai danni intestinali possa agire come un innesco, visto che è noto che alcune carenze comportano dei disturbi cerebrali. Tuttavia, non si hanno informazioni su quali siano le vitamine potenzialmente coinvolte. Tra le carenze tipicamente associate a disfunzioni cerebrali (tiamina, vitamina B12, niacina), nessuna è comune nella celiachia.

Altri studiosi hanno suggerito che il glutine comporti direttamente dei cambiamenti nel cervello e hanno indicato una sindrome che coinvolge celiachia, epilessia e calcificazione cerebrale (il deposito di calcio nel cervello). Questa triade di disturbi è comunemente chiamata sindrome CEC.

Le persone con sindrome CEC sperimentano spesso perdita momentanea di coscienza, deterioramento mentale e disturbi dell’apprendimento. Comunque, anche se tale associazione è legata ad un aumento dei sintomi dell’epilessia, la sindrome stessa rimane incredibilmente rara. Solo circa 200 casi sono stati diagnosticati da quando la sindrome è stata identificata per la prima volta nel 1992.

Per quanto riguarda il legame tra calcificazione cerebrale e celiachia, sono stati segnalati ancora meno casi, il che porta a chiedersi se un’associazione esista davvero. Inoltre, non è ancora chiaro come la celiachia o l’epilessia possano contribuire all’accumulo di calcio nel cervello. Al momento è tutto molto speculativo.

Conclusioni

Anche se è chiaro che le diete senza glutine sono vitali per le persone affette da celiachia, il legame di questa malattia con l’epilessia rimane poco chiaro. Nella maggior parte dei casi, una dieta senza glutine non influisce negativamente su una persona affetta da epilessia per quanto riguarda i suoi sintomi. Detto questo, alcuni esperti avvertono che una dieta senza glutine possa fare più male che bene alle persone non celiache.

Uno studio presentato in occasione di una riunione del 2017 dell’American Heart Association ha dimostrato che una dieta a basso contenuto di glutine è associata a tassi più alti, e non più bassi, di diabete di tipo 2.Allo stesso modo, una ricerca della Harvard University School of Medicine, sempre del 2017, ha suggerito che una dieta a basso contenuto di glutine non riduce il rischio cardiaco e potrebbe anzi aumentarlo, poiché si eliminano i cereali integrali che promuovono la salute del cuore.

Per questo motivo, si consiglia di essere cauti quando si segue una dieta a basso contenuto di glutine. Le persone non celiache dovrebbero rivolgersi a un nutrizionista autorizzato prima di intraprendere una dieta senza glutine.